sabato 30 giugno 2018

Passeggiata alle Terme (2)

Terme di Caracalla, fregio marmoreo (Foto: M. Grazia Terenzi)
Per dirla tutta siamo rimasti mezza giornata a vagare sopra e sotto e intorno alle Terme di Caracalla. Il tempo invitava: malgrado un bel sole, non faceva molto caldo. E poi avevamo voglia di camminare e di perderci nelle memorie storiche e nei colori che, in certe giornate, Roma sa generosamente regalare.
In un'epoca più vicina alla nostra, nel XIV secolo, le Terme di Caracalla "ospitano" vigne ed orti. Ben strana destinazione per un complesso che, un tempo, era l'orgoglio di imperatori e cittadini. D'altro canto l'acqua non manca e quello spazio così grande deve in qualche modo essere sfruttato. Ancora non si parla di "recuperare le memorie del passato", né, tantomeno, di visite guidate o di turismo culturale. Malgrado questa particolare destinazione d'uso, ancora rimangono in piedi fusti di colonne se non proprio colonne intere.
Terme di Caracalla, sotterranei (Foto: M. Grazia Terenzi)
Il disastro, però, era vicino ed aveva il nome di Paolo III Farnese, pontefice dei primi anni del XVI secolo, il quale devasta l'area per gli scavi della sua nuova residenza. I papi si sentono, in quegli anni ed anche nei successivi, un pò gli eredi di quegli antichi imperatori pagani che tanto avevano avversato, il che fa suonare il tutto come una sorta di tardiva vendetta, almeno alle mie orecchie. Dopo le devastazioni scellerate di questo papa-re, antesignano di altri del genere, le Terme di Caracalla cadono di nuovo nell'oblìo. Un altro pontefice, Paolo V, addirittura le concede ai Gesuiti per farvi un parco giochi per i ragazzini a loro affidati.
Per scavi seri e sistematici le Terme devono aspettare il 1824, quando sono, tra le altre cose, scoperti dei magnifici mosaici con raffigurazioni di atleti ora conservati ai Musei Vaticani. Insomma i papi, in qualche modo, si sono presi un pò tutto quello che un tempo rappresentava la ricchezza e l'opulenza delle Terme. Nel 1870 il monumento diventa proprietà dello Stato. L'ultimo ritrovamento all'interno delle Terme, dopo anni di scavi e di reperti, risale al 1996: una statua acefala di Artemide (la Diana dei Romani) che era stata usata come basolo di strada in un restauro (!), ora ospitata nell'aula ottagona delle Terme di Diocleziano. Dal 2001 le Terme di Caracalla ospitano di nuovo eventi lirici e musicali su un palcoscenico all'aperto temporaneo e rimovibile.
Terme di Caracalla, sotterranei (Foto: M. Grazia Terenzi)
Da qualche tempo sono aperti anche i sotterranei delle Terme di Caracalla, che ospitano un'esposizione di decorazioni trovate in situ e parte delle opere di Mauro Staccioli. E' impressionante percepire la grandezza delle gallerie sotterranee, vere e proprie strade coperte lungo le quali, quando le Terme erano perfettamente funzionanti, si aggirava il personale di servizio addetto all'immagazzinamento del legname che arrivava qui direttamente con carri e cavalli! C'era anche un mulino, nelle gallerie, nonché tutto il necessario per mantenere l'acqua delle varie piscine calda o tiepida al bisogno. Gli antichi Romani non finiscono di stupire! Del resto queste vere e proprie strade sotterranee sono alte 6 metri e larghe altrettanto.
Nei sotterranei era presente anche un mitreo (visitabile, però, con un permesso speciale), il più grande di Roma. Dunque i sotterranei dovevano essere una vera e propria sala operativa che doveva garantire il benessere di chi, al di sopra, frequentava palestre e piscine: più di 6.000-8.000 persone al giorno suddivise in diversi turni.
Uscendo dalle Terme eravamo piuttosto storditi, devo dire. Tanta grandiosità silente non lascia indifferenti. Nei viali che si snodano lungo il percorso di visita aleggia, sottile, il profumo delle siepi di bosso. I pini e le siepi contornano ancora le memorie del passato e, con un pò di attenzione, sembra quasi di udire il mormorare tranquillo delle acque che alimentavano piscine e fontane...

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